Come Ingo Staffler ogni mattina rifornisce l’Alto Adige di pane fresco..

 

È ancora buio pesto quando Ingo Staffler inizia la sua giornata. Sono le 3:30 – mentre quasi tutta l’Alto Adige dorme ancora, per lui è già tempo di partire. Il primo passo: caricare pane e prodotti da forno nel centro logistico di “Mein Beck” a Nalles. La hall è piena del profumo di panini appena sfornati, brezel dorati e croccanti “Spitzbrote”. Per Ingo è routine – ma una routine che vive da 22 anni con convinzione e passione.

Ingo conosce ogni gesto. Con occhio esperto e calma collaudata, sistema le cassette dei suoi clienti. In fondo al furgone: la consegna per Malles, l’ultima tappa del suo giro. Davanti: Naturno, Silandro, Lasa e tutti gli altri luoghi dove il suo pane è atteso con impazienza. Poi si chiudono le porte, si accende il motore – e si parte per la prima tappa attraverso un’Alto Adige ancora addormentato.

Da Nalles a Naturno – e poi lungo la Val Venosta

Ore 4:01 – Partenza.
Le strade sono vuote, il cielo ancora nero. Sulla MEBO in direzione Merano, Ingo guida da solo – con la sua musica preferita nelle orecchie (AC/DC non manca mai) e un obiettivo ben chiaro.

Ore 4:24 – Prima tappa: Naturno.
Le luci del panificio già brillano, il forno è acceso – ma all’interno non c’è ancora nessuno. Mentre gli altri si stringono nel cappotto, Ingo – in t-shirt – scarica con calma una cassetta dopo l’altra. “Finché mi muovo, il freddo non mi dà fastidio”, dice con un sorriso. E via, si riparte.

Ore 5:03 – Seconda tappa: Silandro.
Ingo guida con precisione il furgone tra i vicoli stretti – sempre concentrato, sicuro, vigile. Dopo oltre vent’anni conosce ogni accesso, ogni zona di carico, ogni cliente.

Poi si continua verso ovest:
Attraverso Lasa, passando per Oris e le porte di Glorenza, sempre accompagnato dal panorama delle montagne innevate. Anche con diversi gradi sotto zero, Ingo rimane fedele al suo abbigliamento da lavoro: maglietta. Il lavoro scalda – e il ritmo resta costante.

Ore 6:00 – Ultima tappa: Malles.
Il termometro segna -5 gradi. Un ultimo scarico, si recuperano le cassette vuote del giorno prima, si battono le mani per scaldarle. Missione quasi compiuta.

E ritorno a casa.

Il sole inizia a salire dietro le cime innevate, tingendo il cielo di un rosa mattutino. Mentre il resto del mondo si sveglia, Ingo è già sulla via del ritorno verso Nalles. Fine turno? Quasi. O, meglio ancora: inizio giornata.

Alla sede tornano anche gli altri furgoni. Ora lo aspetta una meritata colazione – e una passeggiata con il suo cane. Nel pomeriggio, Ingo andrà a dormire. Perché a mezzanotte in punto inizierà un nuovo giro.

 

Grazie, Ingo. E grazie a tutti coloro che ogni giorno si assicurano che le tavole della colazione non rimangano mai vuote.
La colazione da noi inizia quando gli altri dormono ancora – con passione, con artigianalità e con persone come Ingo.